““Venti giorni dopo la convalescenza di Fosca, io non aveva già più né salute, né coraggio, né speranza di sopravvivere a quella sciagura”. Sono queste le parole sature di terrore e rassegnazione che Igino Ugo Tarchetti – fra gli autori più celebri e rappresentativi della Scapigliatura milanese – ha messo in punta di labbra a Giorgio, protagonista suo malgrado della storia d’amore con la donna più ripugnante della letteratura italiana: Fosca, che dà il titolo all’omonimo capolavoro parzialmente incompiuto di Tarchetti (uno dei capitoli più importanti di questa storia, che inizialmente uscì a puntate sulla rivista “Il pungolo”, venne scritto da Salvatore Farina a causa della sopraggiunta morte dell’autore. Oggi l’opera è stata ripubblicata dalle Edizioni Lindau)”.
Per continuare a leggere clicca qui.