Book Influencer a chi? – Intervista a CINDERELLA COL BAZOOKA

Tredicesimo appuntamento con “Book Influencer a chi?”, la rubrica con cui cercherò di presentarvi alcuni profili di blogger meritevoli – con i loro punti di forza e i loro punti deboli, i loro gusti e le loro manie – e soprattutto cercheremo, insieme, di dimostrare che ciò che li muove è innanzitutto una passione, quella per i libri.

Non sono tutti uguali: c’è chi punta di più sul blog e chi punta di più sui social, chi si diletta a consigliare solo classici e chi invece, di classici, non si occupa proprio. C’è chi vuole puntare l’attenzione sui libri scritti da donne, chi ama soprattutto gialli e romanzi storici, chi non legge autori autopubblicati e chi si occupa prevalentemente di saggistica. Ciò che conta, in ogni caso, è che in questa varietà nessuno tratta la materia letteraria con superficialità. Opinioni, riflessioni, giudizi dettati dal gusto personale: niente viene lasciato al caso.

E se poi parlare di libri, fotografarli, scriverne e consigliarli diventa un reato, beh, ce lo faranno sapere. Nel frattempo, visto che i libri sono fatti per essere comprati e letti, noi ci mettiamo del nostro. Dopotutto, molti sono gli editori, gli uffici stampa, gli scrittori e soprattutto i lettori che hanno deciso di dare credito a questa categoria. Forse, sarebbe il caso di cominciare a capire il perché.

Se vorrete condividere questa intervista e sposare il progetto, usate l’#: #BookInfluencerAChi

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Questa volta parliamo del blog “Cinderella col Bazooka” e della ricca e accurata attività di Emanuela Sorrentino, ideatrice del suddetto lit-blog.

INTERVISTA A EMANUELA SORRENTINO, CINDERELLA COL BAZOOKA

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  • Chi è Emanuela Sorrentino, in arte “Cinderella col Bazooka”? Descrivi te stessa e il tuo blog utilizzando tre aggettivi – e ovviamente motivando la risposta.

Chi è Emanuela? Lo sto ancora scoprendo! So per certo che amo l’arte e che sono curiosa. Mi innamoro di tante cose ogni giorno. Le studio, le approfondisco, le disseziono, fino a che non sopravviene un nuovo amore. Sono una che vive di pancia e d’istinto, sono la disorganizzazione fatta persona ma in questa imprevedibilità mi muovo bene.

Tre aggettivi per descrivermi?

Emotiva :il mio blog risente della mia emotività, delle sensazioni che voglio raccontare. Una quarta di copertina la sanno leggere tutti quindi mi focalizzo poco sulla trama e racconto il mio incontro con il libro.

Appassionata: mi esalto facilmente. Mi accade per una canzone, per un autore, per un dipinto per un periodo storico e questo viene fuori dalla mia presenza sui social. Se mi piace un autore tendo a rompere le scatole parlando spesso di lui.

Pigra: e di questo il blog ne risente moltissimo. Scrivo quello che voglio, solo quando ne ho voglia. In questo, la lettura compensa la mia staticità.

  • Qual è la caratteristica principale del tuo blog? Quali sono le linee che hai scelto di seguire quando l’hai aperto? Facci un piccolo riassunto di come e quando nasce.

Cinderella col Bazooka ha 2 anni, a differenza di tanti blog nasce a seguito della pagina Instagram. C’era sempre più richiesta da parte delle case editrici di portare le mie opinioni su un’altra piattaforma e così è nato Cinderella. In realtà è un blog un po’ strafottente, racconte le emozioni date da alcune letture ma nessuna analisi critica di opere e autori. Il nome viene dalle mie due anime : amo le immagini evocative ed ovattate, su Instagram la mia pagina è un tripudio di fiori e tazzine fru fru ma le mie parole spesso stridono e se devo dire la mia allora imbraccio il bazooka.

  • Quali sono, secondo te, gli elementi che fanno di un blogger un BUON blogger?

Un buon blogger deve essere coerente. Coerente con le linee guida che ha scelto per portare avanti gli spazi a disposizione. Coerente col suo modo di essere, senza snaturarsi. Deve mettersi a servizio e non imporsi.

  • Cosa rappresentano i libri nella tua vita e nel tuo percorso di blogger?

La sparo sdolcinata? I libri sono la mia ombra. Ci sono sempre stati. Da bimba, da adolescente, da ragazza e ora da donna. Ho sempre avuto una storia in borsa da che ho memoria e da 3 anni I libri mi hanno permesso di reinventarmi nel mondo del lavoro. Mi piace la sensazione che avverto prima di iniziare una nuova storia :in che epoca mi ritroverò? Sarò testimone di un omicidio? Capirò qualcosa di me stessa?

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Dall’account Instagram @manumomelibri
  • Come ti rapporti al pubblico dei tuoi lettori?

Sono la vicina di casa caciarona! Diciamo che adotto la tecnica del “non fare agli altri quel che…”insomma io detesto chi fa il saputello, chi bacchetta, chi manca di empatia, chi si erige a voce suprema. Cerco di esser presente, anche se gestire la quantità di mail e messaggi spesso fa a cazzotti con la vita di ogni giorno. Cerco di portare leggerezza, che è quello che cerco anch’io nei social quindi niente polemiche e cattiverie.

  • Cos’è, per te, un “buon libro”? Quali sono gli ingredienti che lo rendono tale?

Un buon libro deve farmi dimenticare dove sono. Se è proprio buono deve anche farmi dimenticare di mangiare (capita di rado ma capita) Deve farmi vivere un tempo che non potrò vedere e situazioni lontane dalla mia quotidianita : il romanzo storico è infatti il mio diletto. Amo le descrizioni, un libro deve essere come un quadro, devo sapere in quali spazi mi sto muovendo.

  • So che è una domanda superflua e al contempo difficile, ma: autore e libro preferiti?

Non ne ho solo uno, non amo tirare le somme figuriamoci fare classifiche! E poi come ho detto prima, ogni volta vivo un nuovo innamoramento e allora di un autore leggo tutto fino alla necessità di prendermi una nuova cotta. Comunque mettiamola così :per lavoro leggo narrativa contemporanea ma il mio cuore è dei classici.

  • Sui book blogger, bookstagrammer e book influencer se ne dicono di ogni: qual è la critica che, ad oggi, reputi la più errata?

Parto dal fatto che “book influencer” nun se po’ sentì. È un termine spocchioso che si annulla da solo, se il libro è sinonimo di libertà come può sposarsi con la parola “influenza”? Mi piace il termine ispirare, se proprio devono darci un titolo vorrei essere una bookinspirer.

Credo che la critica più ingiusta sia il ritenerci inutili per il mercato. Le case editrici hanno capito il potenziale che hanno i social e giustamente hanno deciso di usarlo. Non muoveremo le masse, ma se nel nostro piccolo riusciamo ad incuriosire o ad avvicinare anche una sola persona non è mica una cosa brutta? Se rendiamo pop la cultura non significa che la snaturiamo. In questi anni ho visto tante cose belle, tanti eventi e gruppi di lettura muoversi solo per amore dei libri. Se l’idea nasce da un ragazzo nella sua cameretta è meno valida che se nasce da una testata giornalistica? Ci lamentiamo che siamo un popolo di ignoranti ma se si vuole umilmente parlare di libri a qualcuno vanno le scarpe strette.

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  • Parliamo infine del profilo Instagram. Quanto tempo investi nella cura del profilo? Quali sono, un po’ come per il blog, le tue linee guida? Ed infine: “immagine vs contenuto” o “immagine + contenuto”?

Il mio profilo Instagram è la stanza preferita di casa mia. Ne ho molta cura :ci sono i libri che amo, angoli di casa, le mie scorribande tra le bancarelle. Gli dedico tempo perché Instagram è social fotografico e se vuoi che qualcuno si soffermi a darti attenzione devi essere presentabile. Un po’ come il primo appuntamento : uscireste con qualcuno che non vi piace? Instagram è così :devi esser bello ma devi pure ballare, insomma devi dire cose interessanti. A parte gli scherzi, io sono stufa di questa visione “cultura= sciatteria”, una foto bella è meno intelligente di una foto poco curata? La storia dei capelli biondi sembra ripercuotersi sulle foto di libri e questo è profondamente triste. Ovvio che se sotto la foto bella c’è il vuoto cosmico questo prima o poi viene fuori, ma se vediamo una foto ben fatta con al centro una copia di Guerra e pace e un utente qualsiasi si sofferma due secondi e legge che è opera di Tolstoj, non credete che sia un punto di partenza? Tolstoj sarebbe felice, così come Joyce o Zola. Siamo il Bel paese, coltiviamola questa bellezza, che passi dai musei, nei teatri e perché no, attraverso la foto di un libro su Instagram.

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Dall’account Instagram @manumomelibri

 

Potete trovarla su Instagram come:

@manumomelibri

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