“”Ma voi siete pazze! Questa donna (Modesta) uccide la madre, la sorella, la prima e la seconda benefattrice, fa sesso con uomini e donne, commette un reato dopo l’altro e in tutta la vita non paga mai una volta? Volete fare saltare in aria la Rai?”. Il dirigente che convocò nel suo studio il comitato che aveva proposto uno sceneggiato su “L’arte della gioia” fu onesto e previdente: mai una figura come quella di Modesta sarebbe potuta approdare in Rai, fuori com’è dai canoni di normalità (piccolo) borghesi a cui la gente perbene guarda con sollievo e, in qualche caso, perfino con rispetto. In fondo, c’era da aspettarselo. Goliarda Sapienza lo sapeva bene, perché prima ancora dell’arte della gioia lei aveva conosciuto a fondo l’arte del rifiuto – o meglio, dell’essere rifiutati”.
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