Sessualità e tabù nell’Italia letteraria del Novecento

“Partiamo da un presupposto non trascurabile, e cioè che una delle caratteristiche del Novecento è stata quella di avere ampliato i discorsi sulla sessualità e quindi anche sul tema dell’omosessualità. Com’è chiaro, anche in Italia è stato – ed è – possibile un percorso di questo tipo, nonostante le evidenti difficoltà; ma la domanda più interessante la pone il saggista Francesco Gnerre all’interno del suo lavoro “L’eroe negato. Omosessualità e letteratura nel Novecento italiano” (Rogas Edizioni) e riguarda, come si evince dal titolo, il mondo culturale nostrano del secolo scorso: a livello letterario, ci furono dei “momenti di destrutturazione dei modelli dominanti e una visione più problematica, se non liberatoria, dell’omosessualità”? Oppure l’ostentato silenzio – previsto soprattutto durante il regime fascista – ha messo a tacere qualsiasi slancio liberatorio nei confronti di una sessualità considerata “diversa”? Di sicuro sappiamo che la critica letteraria, all’epoca, ignorava l’argomento in via del tutto consapevole.”

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Sandro Penna e Pierpaolo Pasolini
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