“E’ scomparsa senza far rumore vent’anni fa, nel 1998. E’ considerata una delle più grandi scrittrici del XX secolo, ma oggi nessuno o quasi ne parla più. In pochi sono riusciti ad avvicinarla, a entrare in sintonia con la sua poetica: sfuggente, surreale, metafisica. Vinse il Premio Strega e fu insignita del Premio Viareggio. Scrisse opere di estrema bellezza ma di grande complessità, con una lingua tutta sua, una lingua simbolica, “rovesciata”, tesa a raccontare quella “seconda realtà” di cui il suo piccolo mondo era fatto. Stiamo parlando di Anna Maria Ortese, la grande incompresa e la più sola di tutti”.
Classe (tanta) 1989, specializzata con lode in Filologia moderna all'Università degli Studi di Macerata, collaboro con Il Messaggero e Il Foglio. A febbraio 2018 pubblico per Cesati Editore il saggio "Book blogger. Scrivere di libri in Rete: dove, come, perché".
Ho ideato il progetto "Surfing on books", lezioni singole e/o laboratori di book blogging (come si scrive una recensione) e promozione della lettura nelle scuole superiori di primo e secondo grado.
Ad aprile 2019 è uscito per Rizzoli il mio romanzo d'esordio "Una volta è abbastanza".
Assessore alla Cultura del Comune di Sant'Elpidio a Mare dal 2020 al 2022.
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1 Comment
Buon pomeriggio Giulia,
complimenti per il tuo articolo… mi è bastato leggere solo una poesia della Ortese: “Più necessario della notte”, per capire che mi trovavo di fronte ad una vera artista!
Un saluto
Enrico
Buon pomeriggio Giulia,
complimenti per il tuo articolo… mi è bastato leggere solo una poesia della Ortese: “Più necessario della notte”, per capire che mi trovavo di fronte ad una vera artista!
Un saluto
Enrico