Spesso mi chiedete quali sono i libri che ho acquistato di recente e con cui andrò in vacanza (ma siccome non vado in vacanza, facciamo soltanto finta), quindi oggi sperimentiamo questo primo “book haul” luglio-agosto 2017 – che suona tanto “moda primavera-estate”.
Ho raccolto i testi di cui vi parlerò qui di seguito nel corso del mese e vorrei leggerli prima della fine di agosto; anche in questo caso, come nella precedente lista di consigli, ce ne sono per tutti i gusti, ho pensato di sbizzarrirmi tra romanzi, saggi, biografie e racconti. Ecco cosa è venuto fuori:
- Dino Viola. La prigionia del sogno, di Manuel Fondato (Edizioni Ultra)
Un nome una garanzia quello di Manuel Fondato, acuta penna del giornalismo italiano, già autore dell’intenso romanzo Il sonno della ragione; è tornato in libreria con una biografia di Dino Viola, presidente della Roma dal 1979 al 1991, quando “la Roma divenne veramente magica”. Vinse lo scudetto nel 1983 e cinque Coppe Italia anche grazie ad un uomo brillante, ironico e raffinato. L’immagine che Fondato ci restituisce – non solo attraverso gli occhi del giornalista ma anche e soprattutto con quelli del tifoso – è quella di uomo che, tra luci ed ombre, resterà una figura fondamentale del calcio italiano.
Una scrittura tanto limpida quanto elegante, come quella di Fondato, e un racconto appassionato nonché curato fin nel minimo dettaglio – grazie anche alle preziose testimonianze (e contributi inediti) di chi fu vicino al presidente – non potevano passare inosservati: già alla seconda ristampa dopo pochi mesi dall’uscita, Dino Viola è in corsa per il Premio Letterario Sportivo Memo Geremia.
- Stelle Ossee, di Orazio Labbate (Liberaria)
Sono rimasta folgorata dalla bravura di Orazio Labbate quando ho letto il suo esordio, Lo scuru (Tunué), e sono ancora più curiosa di proseguire la lettura dei racconti che formano il suo ultimo Stelle Ossee. La lettura è iniziata da poco, ma, nonostante si evinca un cambio di registro rispetto al primo Labbate de Lo scuru, si avverte la medesima intensità: Labbate è un giovane autore dalla penna avvolgente, fin quasi avviluppante, chiude il lettore nella sua morsa ferina e, senza che questi se ne accorga, lo risucchia nel mondo delle sue amate tenebre.
I racconti di Stelle Ossee confermano l’originalità di una voce letterariamente arguta, mentre i personaggi – becchini sepolti vivi, demoni meridiani, incendiari di anime – si muovono tra territori arcaici e ancestrali, sì cari al nostro autore. Il mistero e la sacralità in bilico sul filo del paganesimo sono le linee guida – estreme e voraci – di tutta la poetica labbatiana.
- Tutti i racconti, di Andrea Carraro (Melville Edizioni)
Ancora di racconti parliamo, ma questa volta sono di Andrea Carraro, scrittore romano, raffinato amante del dettaglio. I personaggi sono dei balordi tolti – e poi reinseriti – all’inferno della quotidianità: non sono che “la versione estrema e radicale dell’italiano “normale””, come scrive Fabrizio Ottaviani nella postfazione, uomini in balìa del rapporto squilibrato fra pensiero e violenza, fra raziocinio e ostinata superbia, uomini a loro modo superiori capaci di grandi cose, mossi da “esigenze aberranti di sottoculture depresse”.
Affascina l’idea di poter toccare con gli occhi parole così apre e pungenti, lineari e roventi, che discutono di idee e progetti grandiosi, che ci restituiscono fotografie di uomini al confine tra la normalità e il superbo.
- Sento doppio, di Riccardo Marra (Augh! Edizioni)
Giornalista, autore e speaker radiofonico, collabora con la RAI e “Il Mucchio Selvaggio”: lui è Riccardo Marra ed è alla sua prima prova letteraria. Sì, racconti racconti racconti, quest’anno ho riscoperto – abbiamo riscoperto, diciamolo – la bellezza di brevi istantanee, flash, immagini scattanti come una freccia, e proprio nella collana Frecce si inserisce Sento doppio.
Una brevissima raccolta che mi ha incuriosito per l’insolito utilizzo di onomatopee, al colpo d’occhio questi racconti sembrano essere stati scritti da un gruppo di futuristi in sella ad una Quadrilette del 1921. Dieci racconti che si aprono con un suono ma che seguono una melodia tutta diversa. Chissà che suono farà quella che deciderò di seguire io.
- Giorgiana Masi. Indagine su un mistero italiano, di Concetto Vecchio (Feltrinelli)
Per la collana Storie è uscita un’inchiesta mozzafiato del giornalista Concetto Vecchio su un mistero insoluto della storia italiana: la morte di Giorgiana Masi, studentessa divenuta poi il simbolo di una intera generazione. È uno dei gialli irrisolti dell’Italia degli anni di piombo, perché Giorgiana muore colpita da uno sparo il 12 maggio del 1977.
Il viaggio nella memoria che compie Concetto Vecchio aiuta a ricostruire un pezzo di storia ma soprattutto racconta ai giovani di oggi questo misterioso omicidio, avvenuto a Roma durante una manifestazione in Piazza Navona organizzata dai radicali per celebrare il terzo anniversario del referendum sul divorzio – opponendosi al divieto dei raduni in piazza del ministro Cossiga. Giorgiana viene raggiunta da un colpo mentre sta fuggendo da una carica delle forze dell’ordine sul Ponte Garibaldi. Chi è stato? Cos’è successo? E perché, ancora oggi, l’indagine non si è risolta? Molte domande, ancora poche risposte. Una lettura necessaria.
- Le pergamene di Sertorio. Il romano che sfidò Roma, di Nelson Martinico (Edizioni Spartaco)
Apro una parentesi riguardo questa piccola casa editrice nata nel 1995 a Santa Maria Capua Vetere: ho avuto modo di visitare lo stand al Salone Internazionale del Libro di Torino, e devo dire che sono rimasta colpita dalla professionalità e dall’elevata qualità dei testi che propone. Non parlo soltanto de Le pergamene di Sertorio ma anche di altri testi, più brevi e di diverso impegno, come ad esempio Le sorelle misericordia di Marco Ciriello. La libreria omonima – a due piani, molto bella – non solo si propone come luogo di scambio e di socialità, nonché di confronto culturale, ma offre una vetrina a disposizione di piccoli e medi editori indipendenti.
Con Le pergamene di Sertorio ci immergiamo nella storia, con un pizzico di invenzione letteraria e di leggenda, insieme a Quinto Sertorio, oratore e condottiero convocato da Traiano a palazzo Plutarco perché sono state rinvenute alcune preziose pergamene scritte – sembrerebbe – proprio da lui. Attraverso questa autobiografia, Sertorio racconta avvenimenti drammatici, affascinanti e coinvolgenti della sua vita.
- Magda Szabò
Vi consiglierei di leggere qualsiasi romanzo della Szabò, anche solo per gustarvi l’elegante penna di una scrittrice ungherese che come pochi riesce ad invadere l’animo umano delle più perturbanti emozioni. In questo caso, però, vi suggerisco la lettura di tre libri della Szabò (Abigail, Il momento (Creusaide), Per Elisa) tradotti dall’eccellente Vera Gheno e pubblicati recentemente dalla casa editrice Anfora, diretta da Mónika Szilágyi.
Considero Magda Szabò – di cui ricorrono i dieci anni dalla morte il prossimo 19 novembre e cento dalla nascita il prossimo 5 ottobre – una delle più grandi autrici contemporanee, colta e meticolosa esploratrice dell’universo umano; i suoi La porta, L’altra Esther e La ballata di Iza sono, ognuno a suo modo, romanzi accorati e struggenti: l’azione è ridotta al minimo, i personaggi, specie ne La ballata di Iza, si scambiano poche parole, dialoghi radi ma fitti, intensi e silenziosi nella loro rumorosa inquietudine. Paragonabile solo a certi capolavori cinematografici bergmaniani, i libri di Magda Szabò vanno assaporati lentamente e lasciati decantare.