“Raggiungere un equilibrio è un lavoro complesso, nel quale la cucina può aiutare parecchio”.
È tutta racchiusa nella parola equilibrio la chiave di lettura de La cucina felice di Angela Frenda (Rizzoli – Corriere della Sera), perché è proprio l’equilibrio la nostra meta.
Come la vita, in continua evoluzione alla ricerca di stabilità, così anche questo diario di ricette è in perenne movimento; non solo per le stagioni che cambiano (Primavera, Estate, Autunno, Inverno), ma soprattutto per il cammino compiuto dall’autrice, che cerca la propria vita attraverso la cucina, scoprendosi tridimensionale, sfaccettata, poliedrica, anche grazie al cibo e ad una passione divenuta lavoro.
Al di là delle gustose e appetibili ricette, ciò che più colpisce è la naturalezza con cui la nostra food editor si mette a nudo, si racconta senza riserve, e, al contempo, l’autorevolezza – forse anche una qual certa severità – con cui ha affrontato un tema fondamentale per noi donne: il rapporto con il corpo.
“Da un lato non vogliamo apparire poco emancipate, cattive femministe, preoccupate solo dell’esteriorità. Dall’altro subiamo molto più degli uomini la pressione di essere magre e per questo ci sentiamo spesso giudicate”.
La donna Angela Frenda, prima ancora che la food editor, si rivolge con schiettezza al mondo femminile, rifiutando – finalmente – qualsivoglia tipo di condizionamento che imponga l’assurda divisione fra “cibi da uomini” e “cibi da donne”.
Perché il cibo ci piace così tanto? Perché amiamo ascoltare, leggere, guardare chi il cibo ce lo spiega e ce lo prepara? Perché il cibo è casa, quella che ci portiamo dentro ogni giorno, è l’ “a domani” del corpo e della mente. Partendo da questo sentire comune, la Frenda ci regala un libro in cui il cibo diviene spunto di partenza e di riflessione su ciò che siamo e su ciò che ci circonda: è anche il nostro (sano) rapporto col cibo che determina il nostro (sano) rapporto con gli altri e con noi stessi.