Cosa significare parlare di letteratura ai tempi di Twitter? Come si può promuovere la lettura (e dunque i libri) attraverso 140 caratteri? Chi sono gli influencers? E soprattutto: si può invogliare il lettore attraverso il social network?
Sono queste alcune delle domande che i bookblogger di oggi si pongono e attraverso le cui risposte arrivano a formulare delle tesi (e perché no? anche delle “strategie”) per affinare i loro metodi di divulgazione della cultura sui social più in voga. Uno su tutti, Twitter.
Partiremo proprio da qui, giovedì 7 aprile, ore 11.30, presso il Palazzo Sorbello, nell’ambito del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, per parlare di #SocialLetteratura.
Parteciperanno all’incontro Vera Gheno, Twitter manager dell’Accademia della Crusca, Loredana Lipperini, giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica e autrice per la televisione, Maria Anna Patti, biologa siciliana, gestisce su Twitter l’account @CasaLettori, spazio di condivisione letteraria di cui esiste anche l’omonimo blog, Nadia Terranova, giornalista e scrittrice, e la sottoscritta, Giulia Ciarapica.
La mia personale esperienza di bookblogger mi porta, chiaramente, a considerare il social network come uno dei principali canali di condivisione del mio lavoro e, nello specifico, Twitter offre dei vantaggi che Facebook non ha.
Innanzitutto ci troviamo di fronte a dei “cinguettii” che hanno la medesima velocità e immediatezza del botta e risposta orale; è vero, i caratteri disponibili sono solo 140, ma questo è da considerare come un maggiore incentivo per cercare di dire molto con poco.
Essere diretti, pronti e soprattutto meno dispersivi. Nonostante l’apparente frammentarietà del tweet, è proprio grazie alla sua brevità che giornalisti, scrittori, editori, addetti ai lavori, ma soprattutto i lettori, possono interagire direttamente fra loro scambiandosi opinioni e confrontandosi liberamente.
Infatti uno dei maggiori pregi di Twitter – in ambito letterario – è proprio quello di mettere in diretto contatto autore e lettore: lo scrittore può rispondere immediatamente alle domande dei suoi lettori, può controbattere ad eventuali critiche in modo diretto e può promuovere il suo lavoro.
In questo modo riesce, altresì, a “tenere il polso della situazione”, constatando il livello di popolarità del proprio libro e raccogliendo più o meno consensi da parte del pubblico.
Stesso discorso, ovviamente, vale per le case editrici. Ma, nell’effettivo, quanto una casa editrice è pronta ad investire nel social network? Nonostante moltissime case editrici, piccole medie e grandi, siano presenti e attive su Twitter, alcuni blogger sembrano avvertire una certa ritrosia nell’utilizzo di questo mezzo di comunicazione.
Non sono mancate lamentele di chi ha constatato un blando riscontro di like e rewteet da parte delle case editrici o degli stessi autori. E qui, conseguentemente, sorge la domanda: cosa si aspettano i followers? Cosa si aspetta il lettore da parte di chi tagga o di chi segue?
Il ricco e attivissimo account di @CasaLettori, ad esempio, si deve ogni giorno confrontare con migliaia di tweets che arrivano in diretta e, dunque, con migliaia di seguaci che aspettano un cenno di assenso o comunque una risposta. Quanto è variegato il pubblico di Twitter? Da chi è composto?
E soprattutto: quanto è alta la “febbre da click”? Come si gestisce?
Personalmente, come bookblogger, posso testimoniare l’importanza di Twitter nella promozione della lettura: postare una foto del libro scelto, spiegare brevemente quale sia il punto di forza di quel testo e utilizzare degli hashtag taggando casa editrice, autore e altri booklovers come me, hanno fatti sì che spesso la #letteratura diventasse “di tendenza”.
Twitter non è, quindi, solo uno strumento per divulgare i link delle recensioni o degli articoli di critica letteraria, ma diventa mezzo di comunicazione per invogliare i lettori e anche – forse soprattutto – i non-lettori che si imbattono casualmente in un tweet in cui compare la bella foto di una copertina (a tal proposito rimando al mio articolo sull’importanza delle copertine dei libri).
Questi saranno i temi attorno a cui discuteremo durante il panel #SocialLetteratura al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia (#ijf16 ). Vi aspettiamo con tante domande e nuovi spunti di riflessione!
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