Avete presente quel momento, sì, quel momento preciso e fatidico, quando arrivate alla fine del libro che state leggendo, lo chiudete, lo guardate e dite: “Ma perché l’ho letto?”
Ecco, a me è successo ed è successo anche spesso. Ma ogni volta che mi capita con un “grande classico” mi sento sempre un po’ in colpa. Vuoi perché rientra nella categoria degli intoccabili, vuoi perché parlarne male sembra brutto e fa poco chic, ma so che, ogni volta, mi fa un effettaccio.
Oggi però voglio essere coraggiosa e, come tutte le persone coraggiose, ovviamente mando avanti qualcun altro al posto mio. Giusto, no? Ecco perché il senso di una rubrica come questa, intitolata Sconsigli d’autore.
Basta con il politically correct, basta con gli elogi a tutto tondo! Vi propongo due Sconsigli letterari, ossia due grandi classici che gli autori che ho selezionato per voi hanno odiato. Chiaramente ci hanno detto anche il perché, eh, che mica siam gente cattiva che si nasconde dietro un dito. Sia mai.
GIUSEPPE FODERARO sconsiglia: I PROMESSI SPOSI di ALESSANDRO MANZONI
[Qui è d’obbligo fare una premessa. Foderaro, che un po’ vigliacco lo è, ha deciso di far parlare Sauro Badalamenti, il suo investigatore assicurativo un po’ perfido e un po’ disagiato, protagonista di quel capolavoro noir che è Anche gli angeli mangiano kebab“, uscito per Novecento editore nel 2015. L’autore dice che ha “tanto da lavorare” e che, comunque, Sauro e Foderaro se la intendono perfettamente sui Promessi. Così, tanto per specificare, eh]
Promessi per la vita? Ma vogliamo scherzare? Lo so io poi cosa succede. Credete a me, che di matrimoni finiti male ne ho visti tanti. Puoi correre dietro a qualcuno tutta la vita se vuoi, ma non c’è proprio niente che duri per sempre. Tranne la morte. Allora sì che i giochi sono chiusi davvero. Per il resto c’è sempre tempo. E poi sapete che vi dico? Dannarsi l’anima per una donna, contendersi un amore, coronare un sogno impossibile… ma chi ce lo fa fare!
Chi la voleva sposare, chi la voleva rapire… secondo me quella buon’anima di Lucia Mondello alla fine non la voleva nessuno. Altrimenti la storia sarebbe andata diversamente. Ve lo dico io, una donna interessante invece doveva essere Marianna de Leyva y Marino: la monaca di Monza, con un nome così, ribelle, indomita, con un caratterino…
Ecco, lei sì che mi ricorda Miranda Venegoni (la pseudo amante di Sauro Badalamenti, ndr).
Su Renzo non mi pronuncio nemmeno, con quel nome da premier al singolare. E poi che storia è, milioni di vittime falciate da un’epidemia, e vanno a sopravvivere solo loro? Mah… io avrei indagato.
CHIARA MOSCARDELLI sconsiglia: PASTORALE AMERICANA di PHILIP ROTH
Lo so, dopo questo post non mi amerete più, ma io devo togliermi questo peso dal cuore. Pastorale americana di Roth è noiosissimo! Scusate, chiedo venia. Il fatto è che impiegare dieci pagine (più o meno) per descriverela realizzazione di un guanto in pelle… per me sono decisamente troppe!
Oggi va così, mi sento un po’ Fantozzi… Per via di quell’affermazione su quel film…
E voi? Avete letto questi due grandi classici che gli autori di oggi sconsigliano? Sì? No? E vi sono piaciuti? O li avete detetstati come dicono loro? Ditelo nei commenti!
SCHEDE SEGNALETICHE D’AUTORE:
GIUSEPPE FODERARO: classe 1973, vive a Milano, dove scrive storie nere ed erotiche. Autore de Non ho fatto l’asilo (Lite Editions, 2014), Anche gli angeli mangiano kebab (Novecento Editore, 2015) e Ex abrupto (Novecento Editore, 2015), è meglio conosciuto come uno tra gli autori contemporanei più folli e più appassionati. Segni particolari: fate prima a leggerlo che a guardarlo (e non per via dei libri, ma per i tatuaggi). Sogni nascosti: un mondo migliore, ma come dice lui. Chiamalo scemo…
A febbraio 2016 uscirà col nuovo romanzo erotico Latex e biscotti (Giraldi Editore).
CHIARA MOSCARDELLI: Non diciamo la classe d’età perché è una signora, ma lei comunque di classe ne ha tanta. Romana trapiantata a Milano, ha esordito con Volevo essere una gatta morta (Einaudi Stile Libero, 2011) che ha messo d’accordo pubblico e critica. Sempre per Einaudi Stile Libero nel 2013 pubblica La vita non è un film e nel 2015 esce per Giunti con il gustosissimo romanzo Quando meno te lo aspetti. Segni particolari: è un po’ matta anche lei e, come tutti i matti che si rispettino, ha un’ironia dissacrante e una intelligenza che Einstein fatte più in là. Sogni nascosti: vorrebbe essere più bionda, vorrebbe avere più tette e vorrebbe incontrare il principe azzurro.
1 Comment